Mattatoio Mangiamo e sprechiamo quantità enormi di carne ma quando pensiamo ai mattatoi spesso non riusciamo a considerarli normali luoghi di lavoro ma simbolo della mercificazione e della violenza dell'uomo nei confronti degli animali. Concetti che possono avere un senso se applicati a quei grandi centri di macellazione dove ogni giorno quintali di maiali, vitelli e pecore vengono inseriti in un processo di produzione come se fossero oggetti. Ma nel caso di un piccolo mattatoio di campagna situato in un piccolo paese dell'appenino Abruzzese, dove cinque macellai lavorano perché è quello il mestiere che il destino gli ha riservato? Ecco che il discorso cambia, e i concetti sopra citati rischiano di diventare preconcetti che proiettano su delle persone un'immagine negativa ed un ruolo violento che non corrispondono a verità. Legare, tagliare gole, scuoiare, recidere muscoli, ossa e nervi di animali che sentono la paura ed il dolore è il loro mestiere. L'uomo è anche carnivoro e in questo piccolo mattatoio cinque persone, per lavoro, procurano la carne agli abitanti della zona. E' questa la semplice realtà. Non importa che faccia hanno, i loro nomi, se il loro lavoro gli piace e se hanno remore nel farlo. Lo fanno e basta.
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L'Aquila: terremoto del 6 aprile 2009 Queste immagini le ho realizzate il 2 maggio del 2009, ad un mese dal terremoto che ha devastato L'Aquila e molti dei paesi circostanti nella notte del 6 aprile. Riguardano i paesi di Sant'Eusanio Forconese ed il suo cimitero, Santo Stefano di Sessanio e Poggio Picenze. Sfortunatamente nel poco tempo che ho avuto per fotografare questi luoghi mi è stato relativamente facile ritrarre la distruzione ma mi è stato impossibile ritrarre il clima che si respirava. Mentre in auto mi recavo verso la zona distrutta dal sisma mi chiedevo come le persone avrebbero reagito alla mia presenza e alla mia intenzione di fare foto. La risposta l'ho avuto appena arrivato in un bar realizzato in un gazebo: il tempo di bere un caffé ed il gestore, che aveva perso il suo ristorante, e altri clienti, accampati nelle tende, mi hanno dato il benvenuto offrendomi non so quanti giri di grappa. Hanno raccontato la loro storia della fatidica notte, senza problemi, apparentemente senza sofferenza, ma in modo diretto e con il tono di chi già pensa a cosa si deve e si può fare per ricominciare. In ogni paese in cui sono andato le persone […]
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Chinguetti, la città vecchia Parlando di Chinguetti non si può non dire che questa città è patrimonio mondiale dell'Unesco, è la capitale culturale della Mauritania e città santa dell'Islam, è stata un'importante crocevia ai tempi delle antiche rotte carovaniere che attraversavano il Sahara e che ora, dopo tanto prestigio, vanta la presenza di molte biblioteche che custodiscono migliaia di antichi manoscritti. E' per questi motivi che capita, non troppo spesso però, che in città appaiano dei turisti che si intrattengono per un giorno o due: visitano le biblioteche, fanno un giro al mercato, effettuano un'escursione nel deserto, con i dromedari o con i 4x4, e poi ripartono per altre mete. Queste brevi escursioni sono certamente un bene per Chinguetti, che per quanto riguarda il turismo ha conosciuto tempi migliori, ma naturalmente non permettono di comprendere a pieno l'atmosfera di questo luogo. Io mi trovo in questa cittadina da circa un mese e solo ora inizio a percepirne il fascino. In particolare quello che mi attrae è che qui è possibile vedere l'inizio e la fine della città, qui il concetto di “frontiera” è reale. Se esco da casa e cammino per poco più di 10 minuti verso sud la città finisce, e […]
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